Incendi, il bilancio di Fare Verde: calano gli incendi ma il rischio resta alto

Fare Verde Terracina
24/09/2018
Comunicati Stampa
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Il 2017 verrà ricordato come un anno da record. Secondo stime ufficiali, sono andati in fumo più di 75mila ettari di boschi nel nostro Paese, quasi il doppio della superficie bruciata in tutto il 2016. Quest’anno la situazione è sembrata essere migliore, anche nel periodo più critico dell’anno per gli incendi boschivi. Del resto, secondo la Protezione Civile, negli ultimi 30 anni è andato perso il 12% dell’intero patrimonio forestale. Un danno enorme per il paesaggio, l’ambiente, gli ecosistemi colpiti e la tenuta idrogeologica del territorio.

La situazione incendi nel 2018: meglio ma non benissimo

Il 2018 è stato un anno meno complicato dell’anno precedente, non soltanto per una questione meteorologica, anche se le piogge che hanno caratterizzato l’avvio della stagione estiva hanno aiutato. Questa stagione è stata senza dubbio meno preoccupante rispetto a quelle enormi problematiche affrontate la scorsa estate. Variabile, però, che non può essere sottovalutata; nel nostro Paese, infatti, il fuoco colpisce quasi sempre le stesse regioni: Sicilia in testa, seguita da Calabria e Campania, più staccate Lazio, Sardegna e Puglia. E l’Italia brucia per colpa dell’uomo.

Le cause principali degli incendi sono umane, e gli incendi di origine dolosa o colposa erano quasi raddoppiati nel 2017 rispetto all’anno precedente arrivando a quota 4.635.

Da un lato dunque, c’è chi deliberatamente appicca il fuoco e lo fa per interessi economici di tipo criminale, tra appalti per manutenzione e rimboschimenti, assunzioni clientelari del personale forestale, ritorsione e ricatti. Oppure per speculazione edilizia, anche se il fenomeno incide meno rispetto al passato, grazie alla creazione dell’anagrafe degli incendi che vieta di costruire su un terreno che sia stato teatro di un rogo, i Comuni oggi sono molto più attenti nel rilasciare le licenze.

Poi ci sono gli incendi che si sviluppano per errore, non meno gravi in termini di devastazione prodotta, o per la classica sigaretta lanciata dal finestrino e senza sottovalutare i barbecue. Infine il ricorso a pratiche agricole antiche, come quella di bruciare i campi per il pascolo.

Nel territorio del Comune di Terracina la gravità della situazione dell’anno passato è testimoniata dal fatto che gli incendi sono stati vasti e ripetuti. Ettari e ettari di preziosa vegetazione andati in fiamme, abitazioni evacuate, cittadini svegli ad assistere impotenti e impauriti al fuoco che distruggeva gli alberi e la macchia mediterranea lambendo le loro case. Risale al 25 ottobre 2017 l’ultimo attacco che ha mandato in fumo altri circa 5 ettari in località Monte Leano. Le zone incendiate da giugno ad agosto sono quasi tutte aree protette e Zone speciali di conservazione (Zsc), come gli ex Siti di interesse comunitario (Sic) Monte Leano e Monti Ausoni meridionali, ricadenti nella Zona di protezione speciale (Zps) Monti Ausoni e Aurunci che risulta essere l’area protetta più danneggiata del Lazio con 3.399 ettari bruciati dei quali circa 156 molto preziosi e difficilmente recuperabili.

Secondo le classificazioni a Terracina il rischio resta alto

Nella gestione dell’emergenza in Italia esiste un apparato imponente destinato al contrasto degli incendi che coinvolge non solo i Vigili del Fuoco, ma anche la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e le Regioni. Le Regioni, per esempio sono chiamate a varare il proprio “piano antincendio boschivo” (AIB): la Regione Lazio si è dotata di un suo documento operativo con determinazione del 17.07.2017 nel quale il Comune di Terracina presenta una classe di rischio alto. Fermo restando che spettano agli Enti territoriali i compiti maggiori dal punto di vista organizzativo con una attività di coordinamento, soprattutto in caso di emergenza, è risultato invece fondamentale, il “gioco di squadra” per quanto riguarda previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi grazie all’utilizzo di personale volontario formato e motivato. 

L'unione fa la forza: 11 associazioni unite per la tutela del territorio

Lo scorso 17 Luglio c.a. Fare Verde insieme ad altre 11 associazioni di volontariato presenti sul territorio hanno firmato un Protocollo d’Intesa con il Comune di Terracina per le attività Antincendio Boschivo per un Servizio di Prevenzione e Avvistamento. Decisivo il nostro contributo all’Ente in fase di stesura del Documento di Procedura in attuazione del Protocollo, soprattutto per quanto riguardo i compiti posti in essere ai diversi Soggetti Istituzionali: fondamentale è stata l’esperienza maturata nel corso degli anni passati con i campi antincendio.

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