Passato, presente e futuro non esistono

Marco Villa
01/03/2022
Comunicati Stampa
Condividi su:

Un paio di giorni fa ci siamo imbattuti, sempre sul tema dell’autostrada Roma-Latina, in questo articolo: www.latinaquotidiano.it/viabilita-lazio-procaccini-con-pnrr-investite-sullautostrada-roma-latina.

Premessa: le opere pubbliche non si fanno per arricchire i produttori di tondini per il cemento armato e/o le multinazionali del movimento terra che hanno sede illegale in Calabria.

Le opere pubbliche in un territorio si realizzano se quel territorio ha effettivamente bisogno di specifiche infrastrutture.

Nelle dichiarazioni dei nostri politici tutto ciò latita.

Manca una visione.

Una visione che può essere data solo dalla conoscenza del passato, del presente e del futuro.

Eppure non si trae tesoro dal passato, non si analizza il presente e non si elaborano scenari per il futuro.

Tutti immobili in un’eterna campagna elettorale nella quale il tempo magicamente si ferma e l’unico valore degno di rilevanza è il consenso.

Allora cominciamo facendo una passeggiata nel passato.

Si dice che la SS 148 Pontina sia insufficiente per collegare Latina con Roma.

Ma Latina è stata mai ben collegata con la Capitale?

Guardiamo la cartina: Formia, Terracina, Cisterna, Velletri, Aprilia, Anzio e Nettuno hanno la stazione ferroviaria nel centro abitato, Monte San Biagio, Priverno e Sezze – paesi collinari – hanno la stazione ferroviaria alle loro pendici, Fondi ha la stazione a pochissimi chilometri dal centro abitato.

E Latina?

Sapendo che Littoria avrebbe avuto una rapida espansione, nonno Benito – o chi per lui – ha toppato clamorosamente nella scelta dell’ubicazione della città (dato che la linea ferroviaria esisteva già).

I partiti di destra che governano da decenni nella ex palude pontina, in particolare il partito dell’eurodeputato Nicola Procaccini, dovrebbero fare molta, molta autocritica.

Inoltre si dice che la mancanza di un’autostrada non favorisca la crescita economica del territorio.

Sorgono spontanee tre domande.

1) La Goodyear ha chiuso perché non c’è l’autostrada Roma-Latina?

2) La Mira Lanza ha chiuso perché non c’è l’autostrada Roma-Latina?

3) La Bristol-Myers Squibb ha ceduto la patata bollente dello stabilimento di Latina Scalo alla Corden Pharma, la quale parla di esuberi un giorno sì e l’altro pure, perché non c’è l’autostrada Roma-Latina?

Adesso facciamo una passeggiata nel presente.

Si dice che la SS 148 Pontina sia insufficiente.

Noi invece riteniamo che proprio la Pontina sia l’autostrada del nostro territorio e come tale andrebbe potenziata, migliorata e messa in sicurezza.

Transitano troppe auto su quella strada per cui si creano ingorghi ed incidenti?

Verissimo, ma i nostri politici locali non parlano mai di come ridurre il numero di veicoli circolanti su quell’arteria.

Parlano mai di car pooling, di potenziamento del Cotral, di apertura a nuovi gestori di autobus di linea a medio-lunga percorrenza?

Ad esempio, i politici locali hanno mai pensato di istituire delle linee Cotral che da Terracina facciano capolinea oppure transitino presso le stazioni ferroviarie di Aprilia e Cisterna? In questo modo, i pendolari che hanno necessità di recarsi al centro di Roma proseguono il viaggio in treno, mentre quelli per i quali è più comodo scendere ai capolinea Cotral di Laurentina o di Anagnina restano a bordo del bus.

Semplice come bere un bicchiere d’acqua. Ovviamente se le corse Cotral, oltre ad essere modificate nei loro percorsi, venissero pure aumentate.

Se la SS Pontina (come tutte le strade consolari che arrivano a Roma) presenta dei colli di bottiglia in prossimità del Grande Raccordo Anulare, allora la soluzione è ridurre il numero di veicoli prima che raggiungano quei colli di bottiglia.

Per ridurre il numero di veicoli deve migliorare l’intermodalità e deve diventare più comodo, conveniente ed allettante, per i pendolari, viaggiare sui bus.

Magari bus dotati di wi-fi gratuito, così i passeggeri possono anche essere operativi online durante il viaggio.

Inoltre, del ministro Brunetta ne vogliamo parlare?

Ha imposto ai dipendenti pubblici di tornare a lavorare in presenza perché a suo dire con l’emergenza sanitaria si è creato un enorme arretrato di lavoro negli uffici pubblici, però l’arretrato si sta creando adesso a causa dei numerosi lavoratori che sono stati sospesi o che si sono posti in aspettativa perché hanno rifiutato di sottoporsi al cosiddetto “siero magico”.

È così che si riduce il pendolarismo?

Senza dimenticare che togliere lo stipendio fa male alla salute.

Ed ora proviamo un attimo a frequentare il futuro.

L’economia pontina continuerà ad essere basata principalmente sull’agricoltura industriale, oppure il futuro vedrà la crescita di un turismo lento ed esperienziale basato su agriturismi, bed & breakfast ed altre strutture ricettive “leggere”, unite a sistema con le perle della zona, cioè Parco Nazionale del Circeo, Isole Ponziane e Oasi di Ninfa?

Ci saranno ancora migliaia di lavoratori pendolari che si recheranno nella Capitale, oppure si diffonderà ancora di più lo smart working?

Le merci continueranno ad essere trasportate con camion e vettori vari, oppure prenderanno piede i droni per le consegne?

Avremo auto e pullman a guida autonoma?

Tutto ciò che impatto avrà sulla circolazione stradale?

Arriveremo finalmente ad avere una mobilità dolce e possibilmente intermodale?

Se gli scenari futuri sono quelli appena descritti, ha ancora senso realizzare l’autostrada Roma-Latina che impatterebbe profondamente sull’ambiente?

Tra l’altro adesso, ai sensi della recente riforma della Costituzione, la Repubblica Italiana “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

Vogliamo pensare, anzi, ci piace illuderci che tale riforma costituzionale non sia stata introdotta solo ed esclusivamente per autorizzare i prossimi lockdown, quelli climatici.

Di tutto ciò i nostri politici locali non ne parlano mai, fermi in un mondo senza passato, presente e futuro.

Un mondo nel quale solo loro sono eterni, una presenza costante che per i cittadini si riaffaccia costantemente come un incubo ricorrente.

Non a caso alle ultime elezioni suppletive a Roma, svoltesi nel gennaio scorso, si è recato a votare solo l’11% degli aventi diritto. Il restante 89% è rimasto a casa.

Un dato guarda caso molto simile alla percentuale dei... “sierati”.

Chissà, forse è questo l’unico effetto positivo del siero magico?

Infine, nel suo comunicato Procaccini cita il PNRR.

Su quest’ultimo ci siamo già espressi ieri: https://terracinasocialforum.wordpress.com/2022/02/27/pillole-di-controinformazione-per-gli-adolescenti-come-funziona-il-pnrr.

Quello che ci preme ora sottolineare, invece, è che il PNRR è tanto caro al PD, ma pure a Fratelli d’Italia.

Eppure il PNRR è tutto meno che... “patriottico”.

Non sarà che per caso il PNRR piace a Fratelli d’Italia perché Giorgia ed Enrico “stai sereno” fanno parte della stessa parrocchia?

Cioè l’Aspen Institute?

Fratelli d’Italia?

Ok, ma di quale Fratellanza?

Lo ripetiamo: le opere pubbliche non si fanno per arricchire i produttori di tondini per il cemento armato e/o le multinazionali del movimento terra che hanno sede illegale in Calabria.

Le opere pubbliche in un territorio si realizzano se quel territorio ha effettivamente bisogno di specifiche infrastrutture.

Leggi altre notizie su Terracina Notizie
Condividi su: