Meno macchine aziendali e dirigenti. Basta sprechi, più capacità imprenditoriale. Unicoop Tirreno cambia registro. Guarda all'utile della gestione allontanando dal ponte di comando chi ha sbagliato. Si mira a ridurre ingiustificate differenze inventariali, a dare redditività all'impresa e stabilità all'occupazione. Ridotto il numero degli esuberi da 481 a 421 FTE. Per gestire la crisi saranno usati ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione per la sede e i contratti di solidarietà per la rete di vendita. “Era ora!” - afferma Paolo Andreani della Segreteria Nazionale della UILTuCS – “Nell'accordo la cooperativa riconosce gli errori, nessuno perderà il lavoro se non accettando volontariamente incentivazioni all'esodo (fino al valore massimo di 30.000 euro lorde). Mai visto un accordo dove si prevede la riduzione delle auto aziendali e dei dirigenti. Il sindacato ha fatto il suo mestiere; alle lavoratrici e ai lavoratori compete un contenuto e sostenibile sacrificio temporaneo sul salario aziendale”. Un sacrificio per il periodo Giugno 2017- Maggio 2020 proporzionato alla quantità di salario percepito in azienda. Ora la parola alle lavoratrici e ai lavoratori. Nasce una nuova impresa dove lavoratrici e lavoratori conteranno di più.